Eravamo nella metà degli anni settanta, e Pasolini con la sua
lungimiranza aveva già previsto come il potere consumistico, in misura
fortemente più grande rispetto al fascismo, avrebbe avuto la forza di
livellare gli italiani, e riconobbe l'alba di una crisi senza
precedenti. Ora ci siamo, e non siamo più in grado di distinguere la
luce dal buio, la destra dalla sinistra, lo Stato da chi ne indossa solo
la maschera, il bene dal male, e in una società senza padri e senza
maestri brancoliamo ormai privi di riferimenti, ognuno ripiegato su se
stesso nel lamento e nell'attesa che qualcuno ci costruisca intorno una
struttura in cui orientarci. Il dio denaro ha stravolto le coscienze, è
diventato segno di identificazione e abbiamo cominciato a credere che il
valore degli esseri umani coincidesse unicamente con il potere
economico, annullando i valori più autentici segni distintivi di
un'umanità in estinzione, dando vita a fenomeni legati al profitto del
singolo, in una sfera che non sempre rimane nell'ambito della legalità e
dell'etica. Ora che il dio denaro si è fatto sfuggente, assistiamo a
fenomeni di cannibalismo sociale, e siamo disperati e inermi, senza voce
ed incapaci di ascoltare quel filo che ne rimane di chi ci sta di
fianco. Solo ieri, un grido, finalmente un grido nella nostra città,
bella come poche, disorientata come tante. Era la voce di Pol...etica,
il movimento politico culturale che punta lo sguardo sulle persone, sui
luoghi, sulla vita. Il programma è stato presentato nell'auditorium San
Luigi, ed ogni intervento è stato un fascio di luce che ha tagliato il
buio di ogni amara rassegnazione. Ringrazio Mario Cassanelli, che ha
posto le basi da cui si può intraprendere il volo, Alessandro Cobianchi
che ci ha fatto intravedere il limite che separa il bene dal male,
Paolo Tortosa col suo giovane entusiasmo ed Antonio Ragno, socio
fondatore del movimento, chiarissimo nell'illustrare il progetto
concreto di una scuola di formazione capace di ricostruire le
coscienze.
Antonietta D'Ambrosio
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