venerdì 5 dicembre 2014

Riceviamo e pubblichiamo

"Io so che tanti italiani mi considerano pazzo ma l'umanesimo è alla fine".  
Eravamo nella metà degli anni settanta, e Pasolini con la sua lungimiranza aveva già previsto come il potere consumistico, in misura fortemente più grande rispetto al fascismo, avrebbe avuto la forza di livellare gli italiani, e riconobbe l'alba di una crisi senza precedenti. Ora ci siamo, e non siamo più in grado di distinguere la luce dal buio, la destra dalla sinistra, lo Stato da chi ne indossa solo la maschera, il bene dal male, e in una società senza padri e senza maestri brancoliamo ormai privi di riferimenti, ognuno ripiegato su se stesso nel lamento e nell'attesa che qualcuno ci costruisca intorno una struttura in cui orientarci. Il dio denaro ha stravolto le coscienze, è diventato segno di identificazione e abbiamo cominciato a credere che il valore degli esseri umani coincidesse unicamente con il potere economico, annullando i valori più autentici segni distintivi di un'umanità in estinzione, dando vita a fenomeni legati al profitto del singolo, in una sfera che non sempre rimane nell'ambito della legalità e dell'etica. Ora che il dio denaro si è fatto sfuggente, assistiamo a fenomeni di cannibalismo sociale, e siamo disperati e inermi, senza voce ed incapaci di ascoltare quel filo che ne rimane di chi ci sta di fianco. Solo ieri, un grido, finalmente un grido nella nostra città, bella come poche, disorientata come tante. Era la voce di Pol...etica, il movimento politico culturale che punta lo sguardo sulle persone, sui luoghi, sulla vita. Il programma è stato presentato nell'auditorium San Luigi, ed ogni intervento è stato un fascio di luce che ha tagliato il buio di ogni amara rassegnazione. Ringrazio Mario Cassanelli, che ha posto le basi da cui si può intraprendere il volo,  Alessandro Cobianchi che ci ha fatto intravedere il limite che separa il bene dal male, Paolo Tortosa col suo giovane entusiasmo ed Antonio Ragno, socio fondatore del movimento, chiarissimo nell'illustrare il progetto concreto di una scuola di formazione capace di ricostruire le coscienze. 
 
Antonietta D'Ambrosio

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